In un contesto economico sempre più rapido e globalizzato, in cui stanno emergendo strumenti giuridici volti ad accorciare le tempistiche delle operazioni e a garantire i rischi, la due diligence resta un'attività imprescindibile, non solo per la verifica della target, ma anche per guidare le scelte strategiche e negoziali dell'investitore, soprattutto in settori ad elevata complessità tecnica e regolamentare, come il gaming and gambling.
n un contesto economico sempre più rapido e globalizzato, in cui stanno emergendo strumenti giuridici volti ad accorciare le tempistiche delle operazioni e a garantire i rischi, la due diligence resta un'attività imprescindibile, non solo per la verifica della target, ma anche per guidare le scelte strategiche e negoziali dell'investitore, soprattutto in settori ad elevata complessità tecnica e regolamentare, come il gaming and gambling
Il mondo degli affari è sempre più transfrontaliero, complesso e, soprattutto, rapido. Non a caso, nella prassi commerciale si assiste al proliferare di nuovi strumenti giuridici, quali le polizze warranty and indemnity (cd. W&I) volte a tutelare l'acquirente dai rischi legati alle operazioni societarie.
Ciò nell'ottica di velocizzarne la conclusione attraverso una riduzione dei tempi di due diligence e talvolta semplificando il set contrattuale dell'operazione.
Questi strumenti, oltre ad essere estremamente aleatori e spesso non effettivamente tutelanti per l'acquirente, non superano la necessità di conoscere quanto più approfonditamente possibile la target dell'investimento attraverso un processo di due diligence.
La due diligence, infatti, è un'attività di indagine, generalmente (ma con alcune eccezioni) svolta da parte acquirente tramite propri consulenti incaricati prima di avviare le negoziazioni di accordi commerciali vincolanti per l'acquisto (cd. SPA – sale and purchase agreement), finalizzata alla verifica, attuale e potenziale, dell'operatività e del valore di un'impresa (o di un'azienda).
A valle della firma di accordi di confidenzialità (cd. NDA – non disclosure agreement) o di una lettera di intenti, vincolante o meno, la parte venditrice può acconsentire che il potenziale acquirente abbia, per un periodo di tempo limitato e in via esclusiva, accesso alle informazioni della società di volta in volta concordate, a mero titolo esemplificativo, di natura commerciale, legale, fiscale, contabile, finanziaria, tecnica ecc.
Il processo può richiedere da poche settimane a qualche mese, a seconda della complessità della target e del settore di business, della vastità del perimetro di indagine, del livello di approfondimento richiesto dal potenziale acquirente o dell'organicità con cui la documentazione indicata nelle checklist viene organizzata all'interno dei portali online (cd. VDR – virtual data room).
Il frutto delle attività di indagine confluisce in un DD Report, più o meno dettagliato a seconda dei desiderata del cliente, che non viene divulgato alla controparte.
Le criticità riscontrate (cd. red flags) consentono al cliente di valutare pro e contro dell'operazione, la correttezza dei valori dell'investimento e, magari, la probabilità di successo dell'integrazione delle attività della target nell'ambito di una strategia di gruppo e in relazione alle finalità speculative dell'investitore.
Ne consegue che, se l'imprenditore ritiene l'esito della due diligence soddisfacente, ne conferma il positivo esito alla controparte e avvia la negoziazione di accordi vincolanti. Gli eventuali red flags emersi permeano nello SPA sotto forma di elementi di negoziazione di clausole quali prezzo di acquisto proposto, modalità di pagamento, condizioni sospensive all'investimento, attività da realizzare prima del compimento dell'operazione (cd. deliverables) o garanzie generiche o specifiche del venditore.
Viceversa, l'esito insoddisfacente della due diligence può influire sulla scelta dell'imprenditore di abbandonare un investimento non convincente.
Quanto all'organizzazione di una due diligence, questa ha molto a che vedere con il project management. Il team leader svolge un ruolo chiave: da un lato incalza, dall'altro coordina, fungendo da collante nei rapporti tra il cliente e la controparte e, soprattutto, favorendo l'interazione tra i diversi professionisti incaricati.
La crescente complessità di alcune industries – e quella del gaming e del gambling vi rientra a pieno titolo – richiede il coinvolgimento di professionisti con esperienze diversificate e competenze specialistiche.
Senza scendere nel paradosso, anche nell'ambito della medesima area di competenza può essere necessario il coinvolgimento di più consulenti. Si pensi, per esempio, al legale esperto in diritto del lavoro che si trovi a dover analizzare tematiche specifiche quali l'adeguamento della normativa sul trattamento dei dati personali, la fiscalità o la compliance in materia antiriciclaggio.
Il tutto va replicato in presenza di profili di internazionalità, come nel caso in cui la target renda i propri servizi in più giurisdizioni o sia parte, in qualità di controllante o controllata, di un gruppo internazionale con sede in svariati stati di aree geografiche differenti. In tali ipotesi, un look through, più o meno capillare, anche sulle società rientranti nel perimetro dell'operazione e sul relativo business, è altamente consigliato.
Il diritto e la prassi europea e internazionale indubbiamente hanno contribuito, come contribuiscono, a superare le divergenze in moltissimi ambiti attraverso la regolamentazione e l'armonizzazione normativa, ma alcune divergenze sono ineliminabili vista la non comunanza di cultura giuridica e le diverse forme di tutela previste nei vari ordinamenti.
Se, poi, il diritto evolve o eventi straordinari si verificano nel corso di un'operazione di acquisizione, si aprono ulteriori scenari che meritano una separata analisi.
Un'ultima considerazione: la due diligence è un processo stressante (e talvolta anche frustrante) per la parte venditrice. Tuttavia, presenta una serie di benefici anche per il venditore, perché, anche in caso di insuccesso dell'operazione, resta un'importante occasione di fine tuning assolutamente da cogliere per sanare eventuali criticità e migliorare alcune situazioni o aspetti organizzativi.
Originally published by Jamma Magazine.
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