In attesa delle già annunciate Linee Guida governative, che dovrebbero fugare i molti dubbi pratici sorti all'esito dell'entrata in vigore del Decreto Green Pass, sono state pubblicate le prime FAQ del Governo sull'obbligo del Green Pass nei luoghi di lavoro (disponibili qui). Tale obbligo, come noto in vigore dal prossimo 15 Ottobre 2021, è stato introdotto dal Decreto-Legge 21 Settembre 2021, n. 127.

Di particolare interesse, ai fini dei rapporti di lavoro nelle aziende private, appaiono soprattutto le FAQ di cui ai numeri 10,11,12,13,14 e 15, che si riportano di seguito:

"10. I privati potranno avere piattaforme per i controlli analoghe a quelle della scuola e del pubblico impiego?

Al momento non sono previste piattaforme analoghe; se ne potrà verificare in seguito la realizzabilità da un punto di vista tecnico ed eventualmente modificare il DPCM che disciplina le modalità di verifica.

11. Chi controlla il libero professionista? E il titolare di un'azienda che opera al suo interno?

Il libero professionista quando accede nei luoghi di lavoro pubblici o privati per lo svolgimento della propria attività lavorativa viene controllato dai soggetti previsti dal decreto-legge n. 127 del 2021. Il titolare dell'azienda che opera al suo interno viene controllato dal soggetto individuato per i controlli all'interno dell'azienda.

12. Il datore di lavoro della colf o della badante è tenuto a verificare che la dipendente abbia il green pass?

Sì.

13. Chi lavora sempre in smart working deve avere il green pass?

No, perché il green pass serve per accedere ai luoghi di lavoro. In ogni caso lo smart working non può essere utilizzato allo scopo di eludere l'obbligo di green pass.

14. Visto l'obbligo del green pass, nelle aziende si potrà derogare alla regola del metro di distanziamento?

No, il green pass non fa venir meno le regole di sicurezza previste da linee guida e protocolli vigenti.

15. Le aziende che effettueranno controlli a campione sul personale potranno incorrere in delle sanzioni nel caso in cui un controllo delle autorità dovesse riscontrare la presenza di lavoratori senza green pass?

No, a condizione che i controlli siano stati effettuati nel rispetto di adeguati modelli organizzativi come previsto dal decreto-legge n. 127 del 2021".

Le sopra richiamate FAQ risolvono un tema dibattuto nei primi giorni di entrata in vigore del Decreto, ossia l'obbligo o meno di esibizione e controllo anche per i lavoratori in modalità di lavoro agile; il Governo, in merito (FAQ n. 13), risponde in modo negativo, e pertanto chi lavora in modalità agile e remota non dovrà esibire alcunché, né il datore di lavoro ha obblighi di controllo su tali professionalità (fatta salva, ovviamente, l'ipotesi di rientro anche parziale in azienda, per cui varranno le regole generali).

Più criptica è invece la FAQ n. 15, dalla quale non risulta chiaro il regime di responsabilità in capo al datore di lavoro durante l'effettuazione dei controlli. Con riferimento a quest'ultima FAQ non risulta chiaro, in particolare, in che modo il datore di lavoro possa dimostrare l'effettivo utilizzo del sistema di controllo predisposto, dal momento che il sistema di controllo non deve prevedere una tracciabilità del dato. Come infatti sostenuto anche da Confindustria nella sua Nota di Aggiornamento del 27 Settembre 2021, «Il trattamento si concretizza nella consultazione/presa visione delle citate informazioni (analoga alla presa visione della temperatura) e non è consentita, in alcun caso, la raccolta dei dati dell'intestatario della certificazione in qualunque forma».

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