La legge approvata il 15 Novembre scorso interviene per tutelare la riservatezza dei cd. whistleblowers. Sono coloro che denunciano fatti illeciti che ledono non solo un interesse pubblico, ma anche interessi aziendali, finanche abusi di mercato e violazioni nell'ambito dei servizi di investimento.

Non più solo i dipendenti delle amministrazioni pubbliche, come già per effetto della legge n. 190/2012, ma anche i lavoratori del settore privato hanno ora una specifica tutela. Tutela che si estende anche a collaboratori, consulenti, stagisti, volontari e persino a quelli che hanno già cessato il rapporto di lavoro che intendono riferire illeciti, mantenendo l'anonimato.

L'identità dell'autore della segnalazione non può essere rivelata senza il consenso dell'interessato. Né, tanto meno, l'autore può essere sanzionato, licenziato o discriminato per effetto della segnalazione, salvo che non fosse in buona fede.

Sotto il profilo operativo, la nuova normativa obbliga le imprese e intermediari con più di 15 dipendenti e pubbliche amministrazioni a dotarsi di un Ufficio Segnalazioni, con a capo uno specifico responsabile, per la gestione delle segnalazioni degli illeciti, della loro valutazione e per la comunicazione all'Autorità Giudiziaria o l'ANAC, a seconda delle condotte poste in essere.

E' il responsabile di tale Ufficio a dover tutelare la riservatezza dell'autore della segnalazione, a curare l'integrità e disponibilità dei dati ricevuti fino all'inoltro della segnalazione alle autorità competenti.

Si tratta di una procedura obbligatoria, perché la mancata adozione espone imprese e pubbliche amministrazioni a sanzioni amministrative da parte dell'ANAC fino ad un massimo di 50.000,00 euro e non è previsto un periodo transitorio per l'adeguamento dell'organizzazione aziendale

Sarà la stessa ANAC, a cui è stato attribuito un generale potere ispettivo e sanzionatorio sul rispetto delle nuove norme, a dovere adottare apposite linee guida per l'implementazione delle procedure, anche informatiche, da seguire per la gestione delle segnalazioni e garantirne la riservatezza, sentito anche il Garante Privacy.

Necessariamente le nuove procedure e strutture dovranno armonizzarsi con i modelli organizzativi ex D.lgs. n. 231/2001 e con le policies sul trattamento dei dati personali, che coinvolgono anche la persona del presunto "accusato".

Siamo a disposizione per assistere i Clienti sui prossimi adempimenti.

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