Maternità surrogata: come funziona in Italia? E' un reato? Leggi qui le normativi e i diritti dei genitori biologici e non.

Maternità surrogata: cos'è?

Quando si parla di maternità surrogata si vuole intendere la pratica ove una donna si obbliga contrattualmente a portare avanti una gravidanza per conto di genitori intenzionali o committenti.

Più nel dettaglio, è una tecnica procreativa che comporta l'impianto nell'utero di una donna esterna alla coppia di un embrione creato artificialmente in vitro, con inseminazione (utilizzando il seme del padre intenzionale) di un ovocita di donatrice anonima o anche della madre committente.

La maternità surrogata si differenzia a seconda che sia:

  • Tradizionale, quando l'ovocita fecondato con il seme del padre committente o di donatore appartiene alla madre surrogata;
  • Gestazionale, quando l'ovocita fecondato con seme del padre committente appartiene ad una donatrice anonima.

La madre surrogata può agire a titolo gratuito o oneroso ma in ogni caso si impegna a rinunciare a qualsiasi diritto sul bambino che nascerà, il quale viene affidato immediatamente ai genitori intenzionali una volta venuto al mondo.

Maternità surrogata: è un reato?

La maternità surrogata in Italia è un delitto comune, nel senso che può essere commesso da chiunque, indipendente dal possesso di qualificazioni giuridiche.

Si definisce un delitto di pura condotta, nel senso che la fattispecie si consuma per il solo fatto di realizzare, organizzare o pubblicizzare la maternità surrogata, non essendo necessario, ai fini sanzionatori, che la maternità sia portata a compimento con il parto.

Ai sensi dell'art. 56 c.p., il reato è punibile anche a titolo di tentativo, purché si verifichino atti idonei e diretti inequivocabilmente a compiere le condotte incriminate.

Ad avallare la configurazione di reato della maternità surrogata, vietata oramai dal 2004, è una recentissima proposta di legge volta a considerarla reato universale.

Proposta questa che ha ottenuto dalla Camera ben 166 voti favorevoli e presto passerà in esame al Senato.

Se diventasse legge, cosa cambierebbe? Tutto!

Ad oggi, infatti, non rispondono del reato le coppie che in Italia si sono semplicemente limitate a prendere contatti con la struttura sanitaria estera, realizzando la condotta tipica interamente in territorio straniero (Sentenza Corte di Cass. n. 5198 del 2021). Se passasse la proposta di legge sopra indicata le coppie che hanno deciso di ricorrere alla maternità surrogata risponderebbero penalmente della loro condotta, anche se commessa all'estero.

Non a caso la proposta di legge in questione ha sollevato non poche perplessità, dal punto di vista giuridico e costituzionale.

Sul punto si sono fatte strada due aree di pensiero:

1. Per configurare un reato come universale, il fatto contestato necessita della doppia incriminazione, o meglio, deve costituire reato anche nell'ordinamento dove lo stesso è stato commesso.

Da ciò ne consegue che la legge italiana punirebbe condotte che, all'estero non sono considerate reato, violando in tal modo il principio della doppia incriminazione;

2. Poiché il fatto sarebbe comunque commesso interamente all'estero lo stesso ricadrebbe nell'ambito dell'articolo 9 del codice penale, che per i delitti puniti con pena inferiore nel minimo a tre anni, condiziona la punibilità del cittadino italiano alla sua presenza nel territorio dello Stato e alla richiesta del Ministro della Giustizia.

Ebbene, per tale norma è' sicuramente ipotizzabile una deroga ma avrebbe senso soltanto quando ad essere violati sono i valori tutelati a livello internazionale. E questo non è il caso della maternità surrogata che, seppur erroneamente oggi se ne parli, universalmente non è considerata reato.

Maternità surrogata: quali sono i diritti del padre biologico?

Può ricorrere alla maternità surrogata sia la donna che non sia in grado per motivi medici gravi di portare avanti una gravidanza, sia coppie dello stesso sesso, unite civilmente.

E' evidente che tutte queste coppie, al rientro in Italia, avrebbero problemi legati alla trascrizione (con indicazione dei loro nomi quali padre e madre) della nascita del bambino nato all'estero da maternità surrogata.

Sicché, mentre per le coppie eterosessuali, non è possibile per i Comuni rifiutare la registrazione del figlio nato da maternità surrogata a nome del padre biologico (dando la possibilità all'altro genitore intenzionale, non biologico di provvedere alla adozione in casi speciali), problemi sorgono per le coppie omosessuali.

Sul punto la Circolare del Ministero dell'Interno (Circolare DAIT n. 3/2023) secondo la quale: l'iscrizione all'anagrafe dello status di genitore è data soltanto al genitore biologico, cioè all'uomo che ha fornito il seme e alla donna che ha partorito.

Maternità surrogata: quali sono i diritti dei genitori non biologici?

Seppur le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno bloccato la trascrizione automatica degli atti di nascita stranieri, con la sentenza n. 38162 del 30/12/2022, hanno riconosciuto possibile l'adozione per casi speciali da parte del genitore intenzionale non biologico, aprendo così la strada alla registrazione del bambino a nome di entrambi i genitori intenzionali.

Oggi comunque, alla luce della sopra citata circolare, nessun Comune Italiano può procedere alla trascrizione diretta del certificato di nascita formato all'estero di bambini nati da maternità surrogata. E ciò fino a che non si concluda il procedimento di adozione speciale davanti il Tribunale dei Minori territorialmente competente.

Già lo Stato Italiano è stato condannato dalla Corte Europea per aver impedito il riconoscimento legale del rapporto di filiazione ad una bambina nata all'estero da madre surrogata con il padre biologico, facendo di lei così un'apolide.

Nella decisione presa dalla Corte europea dei diritti umani si specifica che il rifiuto delle autorità nazionali di riconoscere il padre biologico e la madre intenzionale come suoi genitori ha generato uno stato di grande incertezza giuridica nei confronti della minore, privandola così di qualsiasi cittadinanza.

Maternità surrogata: come possiamo aiutarti?

Lo studio legale internazionale Arnone & Sicomo ha al suo interno un team di avvocati specializzati in diritto di famiglia ed internazionale. Assistiamo tutte le coppie che abbiano problemi legati al riconoscimento dei loro diritti di genitori, in qualunque forma tali diritti siano espressi.

Gli avvocati penalisti del nostro studio si pongono a fianco di tutti coloro che si trovino ad affrontare un processo per un reato, come quello appunto della maternità surrogata, commesso all'estero.

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