Cos'è l'arbitrato internazionale?

Per capire cosa sia l'arbitrato internazionale è utile compararlo con il contenzioso giuridico nazionale.

A differenza di quest'ultimo, l'arbitrato si svolge non davanti ad un giudice del Tribunale bensì dinanzi a giudici privati meglio noti come arbitri.

Più veloce e meno caro, è il mezzo di risoluzione internazionale delle controversie.

Nato per consentire alle parti con diversi ordinamenti giuridici e leggi, contesti linguistici e culturali, di dipanare la lite tra loro insorta in modo definitivo e vincolante.

Come funziona l'arbitrato internazionale?

L'arbitrato volto alla risoluzione della lite può essere:

  • Ad doc "puro", che vede raffrontarsi solo la figura dell'arbitro e delle parti, senza intervento di alcun organismo esterno;
  • Amministrato, in cui le parti scelgono un organismo italiano o internazionale specializzato nell'organizzazione e nella gestione dell'arbitrato e si affidano totalmente al regolamento da questo predisposto.

Vi è anche un "arbitrato degli investimenti", nato per risolvere le controversie tra investitori stranieri e Stati ospitanti. Per l'investitore straniero la possibilità di ricorrere a questo tipo di arbitrato è una garanzia poiché, in caso di controversia con lo Stato ospitante, avrà accesso ad arbitri indipendenti e imparziali che risolveranno la controversia e renderanno un riconoscimento esecutivo.

Descrivere il procedimento arbitrale internazionale è impossibile, proprio in virtù della sua natura,

in quanto sono le Parti, o in alternativa gli Arbitri o l'organismo, a determinarne le regole.

Ad ogni modo, dall'esame generale delle regole previste dalle varie istituzioni arbitrali è possibile individuare tendenze generali, meglio descritte a seguire.

In primo luogo va detto che, secondo quanto disposto dal codice di procedura civile, il procedimento dovrà essere celebrato:

1) preservando l'autonomia delle Parti nel fissare le regole del procedimento;

2) assicurando il principio del contradditorio;

3) rispettando alcuni principi di ordine pubblico processuale.

Tutto ha inizio con la fase introduttiva; ovvero di presentazione della domanda presso l'ufficio dell'istituzione arbitrale scelta, la quale normalmente si occupa della notifica al convenuto.

Quest'ultimo se intende difendersi dovrà depositare la sua memoria difensiva.

A seguire, l'istituzione arbitrale costituisce il Tribunale arbitrale, considerando quanto espresso dalle parti nella clausola arbitrale e negli atti introduttivi, con particolare attenzione al numero e designazione degli arbitri.

Costituito il Tribunale arbitrale, è prassi procedere con un preliminary meeting, avente ad oggetto un confronto tra le parti e l'arbitro.

All'esito viene sottoscritto il terms of reference, una sorta di programma con cui si delimita l'oggetto dell'arbitrato, si precisano le domande e si regolano alcuni aspetti della procedura come ad esempio la lingua.

La fase successiva è dedicata allo scambio di atti, memorie difensive, alla produzione di prove scritte e all'indicazione dei testi per le prove orali.

In tale sede l'arbitro ha un approccio più diretto. A differenza del Giudice ordinario, partecipa più attivamente alla ricerca della verità.

Conclusa questa fase, precisate le conclusioni, si passa alla redazione e deliberazione del lodo arbitrale. Se l'arbitro non è uno, la decisione passa per maggioranza.
Se la maggioranza manca, viene presa autonomamente dal Presidente.

Da come si evince, l'arbitrato internazionale consente alle parti di poterlo adattare alle proprie esigenze, purché la clausola arbitrale venga redatta con accuratezza.

Quali sono le regole dell'arbitrato internazionale?

Gran parte delle istituzioni arbitrali internazionali prevedono norme che regolano la risoluzione delle controversie tramite l'arbitrato.

Tra le più note istituzioni arbitrali internazionali vi sono: la Camera di Commercio internazionale, il London Court of International Arbitration, Centro internazionale per la risoluzione delle controversie della American Arbitration Association, e le regole del Singapore international Arbitration Centre e il Centro di arbitrato internazionale di Hong Kong.

Legge applicabile all'arbitrato internazionale

Esistono diverse leggi applicabili a un arbitrato internazionale. Tali leggi comprendono:

1. la legge che disciplina l'arbitrato, da intendersi come l'insieme di norme nazionali che disciplina lo svolgimento dell'arbitrato internazionale. Questa è quasi sempre la legge della sede dell'arbitrato;

2. la legge applicabile al merito della controversia, che disciplina l'esistenza, la validità e l'interpretazione del contratto principale, nonché consente di interpretare eventuali clausole extracontrattuali;

3. la legge applicabile alla convenzione arbitrale, che disciplina l'esistenza, validità ed interpretazione della convenzione stessa;

4. la legge che regola la capacità delle parti di arbitrare. Per quanto riguarda le persone giuridiche, la legge ad esse applicabile è normalmente la legge dello Stato in cui sono costituite;

5. la legge del luogo di esecuzione del lodo arbitrale. Secondo la Convenzione di New York del 1958, un lodo arbitrale che rientra nel suo campo di applicazione può essere applicato in quasi tutte le giurisdizioni in cui la parte soccombente possiede beni.

Nell'arbitrato internazionale è possibile che ciascuna di queste leggi sia quella di uno Stato diverso.

Ed invero, come detto, le parti coinvolte nell'arbitrato sono libere di indicare agli arbitri le regole procedurali da seguire, nonché la legge applicabile al loro arbitrato.

La scelta potrà essere riportata sia nella Convenzione arbitrale che rinviando ad un regolamento arbitrale precostituito.

In assenza della scelta delle parti, sarà l'arbitro a scegliere la legge applicabile alla procedura arbitrale, proiettandola ovviamente a quella rispetto alla quale il rapporto contrattuale è più a stretto contatto. In ossequio, potrà essere quello di conclusione o di esecuzione del contratto, oppure la legge del Paese in cui si trova la sede comune delle parti.

Ad accumunare la scelta delle parti e degli arbitri è solo una cosa, il limite dell'ordine pubblico.

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