L'Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), con la nota n. 762 del 12 Maggio 2021  (disponibile qui), ha fornito alcuni chiarimenti in merito alla possibilità di procedere al rinnovo o alla proroga di contratti a termine relativi a lavoratori in forza presso aziende che fruiscono degli strumenti di integrazione salariale previsti dalla normativa emergenziale.

La questione affrontata dall'INL riguarda la corretta interpretazione dell'art. 19-bis del D.L. n. 18/2020 (c.d. Decreto Cura Italia) il quale, in considerazione dell'attuale emergenza epidemiologica, ha introdotto la possibilità per i datori di lavoro che accedono ad un trattamento di integrazione salariale con causale COVID-19 di rinnovare o prorogare contratti a termine, anche a scopo di somministrazione, in deroga, tra l'altro, al divieto di cui all'art. 20, comma 1, lett. c), del D. Lgs. n. 81/2015 che di norma preclude la stipula di contratti a tempo determinato in «unità produttive nelle quali sono operanti una sospensione del lavoro o una riduzione dell'orario in regime di cassa integrazione guadagni, che interessano lavoratori adibiti alle mansioni cui si riferisce il contratto a tempo determinato».

Secondo l'INL, la citata norma emergenziale è da considerarsi attualmente in vigore quale norma interpretativa delle disposizioni che disciplinano l'erogazione degli ammortizzatori sociali in fase emergenziale, artt. da 19 a 22 del Decreto Cura Italia, in quanto richiamate dalle successive norme che ne hanno nel tempo prorogato la fruizione (da ultimo l'art. 8 D.L. n. 41/2021, c.d. Decreto Sostegni).

Pertanto, con nota n. 762/2021, l'Ispettorato ritiene possibile rinnovare o prorogare contratti a termine anche per i lavoratori che accedono ai trattamenti di integrazione salariale previsti dal Decreto Sostegni, laddove gli stessi siano in forza alla data del 23 Marzo 2021 (data di entrata in vigore del citato Decreto), senza che tale rinnovo o proroga comporti l'ordinario effetto di trasformazione del contratto in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato.

Originally published 17 May, 2021

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