Ecco come accedere ai finanziamenti Resto al Sud 2020, leggi qui come funziona e quali sono le attività finanziabili.

Cos'è il programma Resto al Sud 2020? 

Il programma Resto al Sud 2020 è l'incentivo fiscale nato al fine di incrementare la nascita di nuove attività imprenditoriali nelle regioni del Mezzogiorno e nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017.

A far data dal 9 dicembre 2019, è possibile inoltrare la domanda di agevolazione, anche per i liberi professionisti e gli under 46.

La dotazione finanziaria complessiva è di 1.250 milioni di euro.

Sono escluse dal finanziamento le attività agricole ed il commercio.

Le spese ritenute ammissibili, coperte al 100% dal contributo, sono per la ristrutturazione o la manutenzione straordinaria di beni immobili, per l'acquisto di impianti, macchinari, attrezzature e programmi informatici e per le principali voci di spesa utili all'avvio dell'attività.

Nel dettaglio, il finanziamento Resto al Sud 2020 consiste in un:

- finanziamento a fondo perduto del 35% dell'investimento complessivo;

- finanziamento bancario del 65% dell'investimento complessivo, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi del finanziamento sono interamente coperti da un contributo in conto interessi.

L'incentivo è rivolto ai soggetti di età compresa tra i 18 e i 45 anni, ed i requisiti richiesti sono:

- residenza in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia al momento della presentazione della domanda o per coloro i quali vi si trasferiscano entro 60 giorni dalla comunicazione di esito positivo dell'istruttoria;

- residenza nelle regioni citate per l'intera durata del finanziamento;

- sede legale ed operativa in una delle regioni interessate per l'intera durata del finanziamento per le società e imprese;

- il richiedente non deve essere già titolare di attività d'impresa in esercizio, ovvero beneficiario, nel triennio antecedente la presentazione della domanda, di ulteriori misure a livello nazionale a sostegno dell'autoimprenditorialità;

- assenza per il beneficiario di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, pena la decadenza del provvedimento di concessione;

- per il liberi professionisti, non risultano titolari di P.iva nei dodici mesi antecedenti alla presentazione della domanda, per lo svolgimento di un'attività analoga a quella per cui chiedono il contributo.

Come funziona Resto al Sud 2020? 

La Legge di bilancio 2020 ha apportato delle modifiche alla disciplina sui requisiti per accedere all'incentivo ''Resto al Sud 2020''.

Con la nuova Legge di Bilancio vengono inclusi al beneficio anche i liberi professionisti.

Il Fondo avrà una durata di dodici anni e una dotazione iniziale pari a 150 milioni di euro per l'anno 2020 e a 100 milioni di euro per l'anno 2021.

Attività finanziabili sono:

- Turismo;

- Produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;

- Fornitura di servizi alle imprese e alle persone;

In merito al funzionamento si sottolinea che il giovane interessato ad accedere agli incentivi è tenuto, preliminarmente, a verificare il possesso dei requisiti richiesti.

Non è prevista scadenza per la trasmissione delle domande, esaminate in ordine cronologico.

Le domande devono essere trasmesse telematicamente, mediante i moduli messi a disposizione da Invitalia.

Quest'ultima, una volta ricevute la domanda, è tenuta a valutare se il progetto imprenditoriale è valido, sia dal punto di vista dell'accuratezza che dell'affidabilità.

Nel caso di accoglimento del progetto, il giovane neo imprenditore può accedere alle seguenti agevolazioni:

contributo a fondo perduto;

finanziamenti a tasso zero, a copertura delle spese effettuate agevolabili con Resto al Sud.

Le attività finanziabili con Resto al Sud 2020 

I contributi economici che il neo imprenditore può ottenere con Resto al Sud 2020 ammontano a 50.000 euro.

Nel caso di costituzione di una società, la cifra predetta può essere moltiplicata per il numero dei soci, fino ad un massimo di 200.000 euro.

Come già anzidetto, tale incentivo prevede l'erogazione del 35% del contributo a fondo perduto e del rimanente 65% come prestito a tasso zero, da rimborsare in otto anni.

Le spese finanziabili con il bando Resto al Sud sono:

- materie prime e materiali di consumo;

- nuovi macchinari, impianti e attrezzature;

- utenze, affitti, leasing, assicurazioni;

- software informatici e nuove tecnologie, servizi per l'informazione e telecomunicazioni;

- ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili.

Resto al Sud 2020: come possiamo aiutarti? 

Lo Studio Arnone & Sicomo offre una qualificata consulenza in ambito sia legale che fiscale sulla fattibilità del progetto Resto al Sud.

Lo studio fornisce assistenza nella redazione del progetto imprenditoriale e nella predisposizione della documentazione burocratica tesa alla richiesta del finanziamento e, grazie ad un'ampia gamma di servizi integrati, segue il cliente sino all'effettiva realizzazione della sua attività.

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